Io odio le lumache

di e con Arianna Pollini 

“Io odio le lumache” tratta dello stupido sentimentalismo femminile, quello che ti induce ad aspettare un principe che arrivi su di un cavallo bianco e che ti salvi dalla vita. E infatti la protagonista è proprio questo che aspetta e contrariamente alle sue previsioni, quando in età adulta si è ormai stancata di aspettare, ecco che il suo, di principe, arriva davvero.

Quindi, detto ciò, potrebbe sembrare uno spettacolo sentimentale, tutt’altro. “Io odio le lumache” è un thriller, una storia noir, la storia di una relazione d’amore che comincia a partire dalle lumache. ”Io odio le lumache, non mi piacciono proprio, sono così viscide”. Lui la pensa diversamente: ”Una volta cotte non sono più viscide” e le avvicina la forchetta alla bocca con prepotenza. Lei si sforza di ingoiarle, ed è cosi che comincia a cambiare per lui.
In un susseguirsi di eventi dal ritmo ipnotico si dipana la storia di lei travolta dalla relazione con lui, relazione che la fagocita interamente. La suspance è protagonista del racconto che incede sempre più pressante verso un finale non privo di colpi di scena.
Forse “Io odio le lumache” è un racconto di emancipazione di cui l’atto finale è la libertà. Oppure è un’indagine sul mondo intimo femminile o altro ancora. Sicuramente per me è un invito, un invito diretto a tutte le donne, ma anche agli uomini, perché no, l’invito all’autodeterminazione, alla ricerca del piacere personale del vivere.