di Michèle Guigon
con Mariella Speranza
Michel Guigon attrice e autrice francese scrive questo testo dopo una drammatica esperienza autobiografica di cancro al seno, difficile parlare di tumore senza cadere nel patetetico , nel doloroso, nel compassionevole.
“Dove va la vita” è fuori da questi schemi: mai triste, mai pietista; c’è invece in questo spettacolo un’energia vitale che si sprigiona attraverso le parole, il ritmo, il racconto, talvolta struggente e talvolta ironico capace di strappare un sorriso di improvviso di comicità
Cosa c’è di più sacro della vita? Una donna qualunque, in un giorno qualunque, scopre di avere un tumore al seno. Cioè, lei non scopre nulla; nel suo corpo tutto sembra normale ma… sono i medici a dirglielo: “cancro al seno”. Buio. Buio davanti agli occhi e per una attimo si ferma il respiro. Da quel momento tutto cambia. Il pensiero della morte inizia a
convivere con lei in ogni istante, ma anche il valore della vita inizia ad essere vivo e presente come non mai, in ogni momento della giornata, in ogni ricordo e in ogni piccola cosa. Quanto valore ha un giorno qualunque quando sappiamo che potrebbe essere l’ultimo? Che significato ha un ricordo sfuggente che credevamo perduto?
Questa pièce autobiografica nasce dall’esperienza vissuta di una donna che ha subito una mastectomia: è Michèle Guigon, nota attrice francese che scrive questo monologo straordinario privo di melodramma e di autocompiangimento e ricco invece di ironia, saggezza e pungente spirito di osservazione sui meccanismi di sopravvivenza dell’individuo. Uno spettacolo capace di parlare di un’esperienza difficile come quella del cancro al seno, che purtroppo può riguardare da vicino molte donne, con spirito lieve e col sorriso sulle labbra e nel cuore.
Uno spettacolo capace di commuovere il pubblico, ma anche di divertirlo, facendolo immedesimare in mille situazioni quotidiane al limite dell’assurdo, nelle quali tutti viviamo. E’ come uno sguardo all’indietro che dalla fine della vita ne scorre tutti gli elementi e i contenuti che ci sembravano importanti e che ora ci appaiono…ingenui, vani, ridicoli e spesso privi di senso. Ogni palpito della propria vita è immanente e trascendente al tempo stesso.
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